All’improvviso Massimiliano Allegri si è fatto sentire: seduto a tavolino col sacro quadrilatero di fede juventina (Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici), il tecnico bianconero ha deciso che per la “sua” Juve bisogna intervenire, oltre che in difesa anche tra le linee offensive. Serve un trequartista puro che possa interpretare indifferentemente sia il 4-3-2-1 che il 4-3-1-2, disposizioni tattiche che nel triennio di Conte non erano neanche mai state prese in considerazioni; all’inizio si partì col 4-2-4 per poi virare per un fruttuoso, almeno in Italia, 3-5-2 che sì prevedeva giocatori virtuosi in mezzo al campo, ma non strettamente dietro le punte. Così dalle parti di Vinovo si è tornato a parlare di trequartista dopo sei anni, quando in panchina c’era Ciro Ferrara e il colpo estivo si chiamò Diego Ribas da Cunha.
Secondo Allegri un giocatore che sappia svariare su tutto il fronte offensivo, mantenendo il proprio raggio d’azione sulla trequarti avversaria, rappresenterebbe una freccia in più nella faretra, pronta per essere scoccata nei momenti più imprevedibili; perciò il taccuino di mercato della dirigenza juventina si è riempita di nomi dei più vari. L’interesse per Xherdan Shaquiri non è più un mistero: lo svizzero sarebbe perfetto per gli scopi del trainer livornese, un giocatore giovane, duttile ma molto costoso (il Bayern Monaco non vorrebbe privarsene ma se proprio divorzio sarà allora nelle casse dei bavaresi dovranno andare 4 milioni subito e altri 15 a giugno). Un investimento importante ma si andrebbe abbastanza sul sicuro, così come non dovrebbe riservare sorprese il rendimento di Wesley Sneijder: l’olandese è ai ferri corti col Galatasaray che ha bisogno di cash nelle casse, ma i sei milioni di ingaggiano spaventano Agnelli.
Forse per questo si monitorano anche prospetti giovani e di avvenire, già abbastanza esperti ma ancora non esplosi definitivamente e per questo più economici: il profilo perfetto, in questo senso, è rappresentato da Dennis Praet, classe ’94 e già numero 10 dell’Anderlecht sulle spalle. Il ragazzo ha talento ed è stato visionato più volte, ma permangono i dubbi sull’eventuale adattamento nell’immediato: non avrebbe problemi in questo senso Franco Vazquez del Palermo che ha incantato in questo avvio di campionato coi rosanero e che nonostante sia concentrato sulla salvezza della propria squadra non disdegnerebbe un salto di qualità così importante e repentino. L’ostacolo? Si chiama Maurizio Zamparini, il numero uno palermitano gestisce una bottega cara e farebbe partire il suo fantasista solo per cifre importanti. Per sconti riparlarne a giugno.
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